Ok, l'ultima volta che ho scritto ero in Laos e non ho detto niente su questo splendido posto quindi corro subito ai ripari. Lao P.D.R., che sta per Repubblica Democratica del Popolo Lao (una delle ultime Repubbliche Comuniste dei nostri giorni) e' uno dei paesi in via di sviluppo piu' poveri al mondo; durante la guerra in Vietnam e' stato l'angolo del globo piu' bombardato in assoluto dai nostri amici Yankees (tra il 1971 ed il 1973 due milioni di tonnellate di bombe sganciati, piu' del totale di ordigni sganciati durante tutta la seconda guerra mondiale); ancora oggi gli UXO (ordigni inesplosi) sparsi sono una delle cause maggiori di mortalita' , soprattuto infantile, e si stima che lo saranno ancora per i prossimi cent'anni.
Eppure, non ho mai visto gente piu' serena, sorridente ed ospitale degli abitanti di questo paese.
Il nostro primo approdo e' stato Luang Prabang, villaggio circondato da montagne a nord del paese; in questo posto dai paesaggi mistici e dagli innumerevoli templi Buddisti, viene formata la maggior parte di futuri monaci del paese.
Non e' raro imbattersi in ragazzini in saio arancione, novizi che arrivano da tutte le parti del paese per studiare e meditare fino a che avranno l'eta' giusta per essere sacerdoti (non prima dei vent'anni). Di notevole fascino e' la cerimonia di almsgiving (letteralmente carita'), praticata ogni mattina alle 6.00; il clero, essendogli vietata ogni attivita' lavorativa a scopo di lucro, vive delle offerte (mai in denaro) della gente del villaggio. Per questo ogni mattina monaci e novizi sfilano per il paese con a tracolla cestini di vimini, e se e quanto mangieranno durante la giornata dipende dalla disponibilita' della gente. Il paese e' attarversato dal fiume Mekong, lungo il quale abbiamo navigato a bordo di una alquanto improvvisata barca per visitare uno dei villaggi produttori di wisky e la cava di Pak Ou, all'interno di cui sono accatastate centinaia di statue di Buddha. Patrimonio mondiale UNESCO dal 1995, Luang Prabang e', nonostante il turismo crescente, un posto dove pare il tempo sia fermo; tutto scorre in una surreale slow motion in cui e' dolce perdersi, facile ritrovare se stessi.
Fermata successiva, Vientiane; anche se attuale capitale, sfoggia svariati uffici governativi dagli impiegati piu' assopiti e rilassati del mondo (ne ho visti di peggio solo a Napoli...), insomma un posto dove la flemma regna sovrana. Arte e religione ovunque, basti pensare ai 6400 Buddha di uno dei suoi templi (Wat Si Saket) ed alle cupole dorate di Pha Tat Luang, simbolo della nazione, a forma di fiore di loto. Da Vientiane siamo volati verso la nostra prossima meta, Ha Noi in Vietnam. Abituatomi alla pace del Laos, devo dire che ho fatto fatica ad immergermi nel caos Vietnamita...
Ma ahime' dopo il paradiso di Ha Long, ritorno ad Ha Noi stavolta solo per volare verso il nostro nuovo approdo: Hoi An ('sti nomi sembrano tutti uguali!). Citta' del Vietnam centrale, Hoi An e' una piacevole sosta durante il tragitto verso sud; ennesimo patrimonio UNESCO, ci troviamo di fronte ad una citta' porto medievale del Sud Est Asiatico ancora meravigliosamente preservata. Le costruzioni interessanti sono piu di ottocento, attraverso cui ci si puo' fare un'idea della straordinaria fusione di culture cui Hoi An ha fatto da teatro nei secoli (Cinese, Giapponese, Francese, Olandese). Durante le passeggiate per le vie della citta' e' inevitabile perdersi nella miriade di case coloniali, templi e pagode per poi sostare in uno dei tanti cafe' artistici ed immergersi in uno degli scenari piu' romantici di questo viaggio.
Infine vi ricordate di quelle biciclette di una volta, quelle tipo "Graziella" col cestino davanti etc? Ne abbiamo fittato due ed una mattina ci siamo avventurati verso la spiaggia, a circa cinque Km. Ma parlando di spiaggia, ecco che giungiamo (dopo 14 ore in un bus talmente pieno che c'era gente che dormiva per terra) al luogo da cui scrivo questo lungo post: Nha Trang, splendida citta' di mare del Vietnam centrale.
Con una costa di sei Km di sabbia fine e dorata,
Nicola si lamenta che e' tardi e dobbiamo andare a cena, il post e' finito. Magari il prossimo tra meno di tre settimane...